Molti anni fa, scrissi un libercolo di favolette. Una di queste trovò vita autonoma e si snodò in una serie di racconti che sono andati in crescendo, quanto crescevano allora alcuni miei nipoti cui erano destinati. Ho messo in scena personaggi da me ben conosciuti, i miei parenti stessi, circondandoli d’un alone di magie e stramberie. La raccolta è nata con il titolo: La fata Ildegonda, ovvero le avventure di una famiglia bislacca ma poi, in corso d’opera, ho deciso per il titolo attuale.

A queste prime dieci storie, che costituiscono la mia prima pubblicazione con la “Virginio Cremona Editore”, ne faranno seguito altre più varie e corpose, sia per personaggi che per dimensione.
Le storie sono rimaste lì, mentre la mia vita è corsa sino alla pensione.

Ora ho avuto il tempo per rileggerle ed anche per stupirmi d’averle scritte.

Un mondo magico per librarsi con l’immaginazione e immergersi in una realtà straordinaria, dove succede il possibile e l’impossibile. Fate, maghi e maghetti, forze oscure ed animaletti, son sempre pronti ad afferrare i sogni e l’imprevedibile per condurci nelle loro storie. Le peripezie sono tante, ma prevale sempre l’elemento gioioso e il lieto fine.